Pompe_di_Calore

Le pompe di calore ad alta temperatura non sono tutte uguali

E’ una questione d’informazione chiara e verificabile, ma soprattutto di tecnologia e innovazione, non di slogan, tantomeno di marchio. Perché solo oggi si inizia a parlare di pompe di calore che raggiungono alte temperature? Qual è il reale significato di alte e di raggiungere? Perché le pompe di calore in Italia non hanno ancora avuto la diffusione che avrebbero dovuto avere?
Perché sono state utilizzate principalmente su nuove costruzioni o in profonde ristrutturazioni accompagnate dalla sostituzione dell’impianto di distribuzione calore. Solo in questi contesti le pompe di calore sono riuscite a “battere” in efficienza e affidabilità le caldaie.

Peccato che ancora oggi in 8 edifici su 10 vi siano radiatori, dimensionati con temperature medie da 70°C – come si faceva sino agli anni ’80- lasciando che le caldaie continuino a regnare in questo mercato, inquinando le nostre città ben al di sopra del traffico e, soprattutto, non portando alcun miglioramento di efficienza ormai da anni.

In ultima istanza, è una questione di tecnologia.
Sul mercato s’iniziano a vedere pompe di calore qualificate come “ad alta temperatura”: qualcuno sa tradurre “alta” in un numero? Ovviamente sì, ma ognuno con un numero diverso. 65°C sono una temperatura “alta”, o forse “media” o piuttosto “medio/alta”?
Se la paragoniamo alla temperatura di lavoro delle PdC tradizionali, possiamo anche definirla “alta”; se la paragoniamo alla caldaia forse diventa “media” o “medio alta”, se vogliamo mandarla su radiatori “anni ‘70/80”, magari in ghisa o collocati sotto la finestra, non è neppure “media”; se la usiamo per l’acqua calda sanitaria forse potrà essere “alta” ma attenzione alla legionella.

Bene, per noi in TEON, la temperatura è alta a 80°C, non al di sotto: perché consente di sostituire la caldaia senza timore di essere usata con efficienza con ogni impianto di distribuzione del calore a radiatori, pur vecchio che sia. E consente di installare le nostre soluzioni anche in contesti promiscui, dove il rischio legionella è sempre alla porta.

E che vuol dire “raggiungere” o “arrivare” ad alta temperatura? Beh, in bicicletta possiamo raggiungere con un po’ di coraggio 50÷60 km/ora, ma in discesa e, forse, con vento a favore. Quando si tratta di pedalare, non già su pendenze al 10%, ma su salita medie, ecco che tutti noi facciamo partire la pedalata assistita, la batteria elettrica, altrimenti non andiamo avanti.
Nelle pompe di calore è un po’ la stessa cosa: “arrivare” o “raggiungere” sono parole poco pertinenti: più chiaro dire che una pompa di calore “lavora” ad una temperatura (ad X°C) con una determinata efficienza e senza aiuti.
E’ quello che le nostre soluzioni fanno da quando le abbiamo sviluppate, grazie alla tecnologia Water Blaze®, brevettate proprio per “battere” le caldaie in efficienza e prestazioni, specialmente in contesti centralizzati, quando le condizioni si fanno più sfidanti, quando si deve affrontare la “salita” senza assistenza. E queste salite si trovano sull’80% degli edifici.

E’ questo il mercato al quale ci rivolgiamo, al quale vogliamo offrire una soluzione che sino ad oggi è stata disponibile solo a chi aveva casa o impianto nuovi: una soluzione innovativa che dimezza i costi della bolletta e porta le nostre città ad essere un po’ più pulite.

Oltre a contesti residenziali centralizzati la tecnologia Water Blaze® viene adottata anche in ambiti commerciali e industriali, con aerotermi o termostrisce, in cicli produttivi, dove le PdC TEON lavorano sino a 90°C anche recuperando cascami termici destinati allo smaltimento. Oltre al risparmio, aumenta l’indipendenza energetica, l’esposizione alla volatilità del gas e la sostenibilità.

Quando diciamo che con TEON le temperature, i risparmi e la sostenibilità non sono mai stati così alti non stiamo inventando slogan di marketing, ma stiamo semplicemente comunicando e offrendo una vera tecnologia innovativa.