Energia Geotermica: come funziona
L’energia geotermica proviene dalla terra e può essere utilizzata per il riscaldamento di case ed edifici. Sebbene l’efficienza, il rendimento e il risparmio economico siano favorevoli, si tratta di una tecnologia che in Italia ancora non viene pienamente sfruttata.
Geotermia: una definizione
Con il termine “geotermia” si indica una disciplina scientifica che studia l’energia presente nel sottosuolo. Come sappiamo, infatti, il nostro pianeta è composto da tre diversi strati:
- Nucleo
- Mantello
- Crosta terrestre
La terra genera calora in tutti gli strati, ma l’intensità del calore prodotto varia a seconda della vicinanza al nucleo terrestre. Naturalmente le temperature saranno maggiori man mano che ci si avvicina al centro del pianeta: il calore generato dalla terra aumenta da 30° a 80° ogni km, in base alla vicinanza al nucleo.
L’utilizzo del calore imprigionato nella terra per la produzione di riscaldamento è soggetto tuttavia a un’analisi geologica del sito in cui si vuole costruire l’impianto. È necessario infatti individuare delle zone in cui il calore nel terreno è costante, in modo da sfruttare al massimo la sorgente e rendere minimo l’impoverimento del terreno nel corso dei decenni.
La scoperta
Il primato della scoperta di una fonte energetica così interessante e del modo in cui questa può essere utilizzata dall’uomo è tutto italiano. Fu infatti il principe Piero Ginori Conti a produrre energia elettrica da fonti geotermiche il 4 luglio del 1904, sperimentando il primo generatore termico a Larderello, in Toscana.
Oggi l’energia geotermica viene utilizzata maggiormente per il riscaldamento degli edifici e per l’acqua calda sanitaria, rispetto alla produzione di energia elettrica. Per questo utilizzo però, bisogna tornare a epoche ancora più lontane: i romani già sfruttavano le sorgenti calde per alimentare i bagni e per il riscaldamento a pavimento. Questo rappresenta il primo utilizzo di energia geotermica della storia.
Energia Geotermica: oggi come viene utilizzata
Come già accennato, oggi il calore proveniente dalla terra viene utilizzato prevalentemente per la termoregolazione degli edifici e per l’acqua calda. Esistono tuttavia diverse forme di sfruttamento dell’energia geotermia, che a loro volta richiedono diverse tipologie di impianti.
- Geotermia ad alta entalpia: utilizza fluidi ad una temperatura superiore a 150°, fino a 300°
- Geotermia a entalpia media: i fluidi in questo caso hanno una temperatura compresa tra i 90° e i 150°
- Geotermia a bassa entalpia: in questo caso i fluidi hanno una temperatura inferiore ai 90°
Le diverse modalità corrispondono a utilizzi diversi: se l’alta entalpia viene utilizzata generalmente per la produzione di energia elettrica su vasta scala, i macchinari a bassa entalpia sono perfetti per riscaldare abitazioni, case, uffici e grandi superfici come capannoni o residence.
Quali vantaggi rispetto alle fonti tradizionali
Se facciamo un raffronto tra i combustibili più utilizzati in Italia come fonte di riscaldamento e l’energia geotermica scopriamo una serie di vantaggi:
- Sostenibilità: l’energia geotermica, almeno quella a bassa entalpia, è completamente sostenibile perché elimina totalmente l’utilizzo di gas.
- Azzeramento delle emissioni: non producendo combustione, lo sfruttamento dell’energia geotermica riduce a zero le emissioni inquinanti nel posto in cui si vive o si lavora. Un grande vantaggio per l’ambiente e per la salute.
- Minor rischio: non essendo presenti combustibili infiammabili si elimina completamente il rischio di fughe di gas e incidenti legati al funzionamento del sistema di riscaldamento.
- Unica soluzione: il più delle volte l’energia geotermica può essere utilizzata anche in estate, per raffrescare gli ambienti. Questo garantisce più funzioni in un un’unica soluzione.
- Manutenzione: la sicurezza degli impianti, della risorsa e del funzionamento rendono le soluzioni che sfruttano energia geotermica particolarmente affidabili nel tempo.
- Efficienza: utilizzando tra il 70% e l’80% di risorse naturali, gratuitamente fornite dalla natura, si vengono ad abbattere i costi energetici e si aumenta l’efficienza dell’edificio.
Perché è così poco utilizzata: gli svantaggi
Ma dati tutti i vantaggi che questa tecnologia garantisce, come mai, ad oggi, è ancora così poco sfruttata?
Non è facile rispondere in maniera univoca a questa domanda, perché le motivazioni alla base sono diverse. Innanzitutto si è iniziato a parlare di geotermia da relativamente poco tempo e la sua diffusione, lenta e costante sta attirando le attenzioni di politici e dell’opinione pubblica. A questo riguardo vi è quindi la convinzione che è solo questione di tempo.
Un secondo punto è la regolamentazione delle normative che riguardano la gestione, l’installazione e l’utilizzo delle risorse. La regolamentazione della geotermia infatti sta avvenendo a fasi alterne, specie nelle diverse regioni d’Italia: ad esempio Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna hanno normative ad hoc e in queste zone il mercato geotermico è molto attivo. Nel Lazio le prime normative sono state promulgate nel 2016, ma vi è mancanza di procedimenti attuativi; nel resto d’Italia non vi è una regolamentazione precisa da parte delle regioni, che demandano ai singoli comuni la gestione della materia.
Questo fattore causa non poca incertezza nelle persone, che vorrebbero risposte certe per questa come per tante altre tematiche ancora aperte.In ultimo vi sono i fattori puramente pratici, come le modalità di installazione: sono pochi gli installatori e i progettisti che possono vantare competenze certificate nel settore. Il costo iniziale dell’installazione è un altro dei fattori, anche se con il passare del tempo e con una corretta informazione molti si stanno accorgendo che si tratta di un investimento in cui il ritorno non solo è assicurato, ma anche nel breve periodo.
Una nicchia in costante espansione
Anche se la geotermia non vanta ancora una forte espansione, assimilabile a quella del fotovoltaico, una svolta sembra essere nell’aria. La maggiore attenzione all’inquinamento atmosferico, gli obiettivi europei di de-carbonizzazione, i costi che le famiglie sostengono per il riscaldamento domestico, sono queste tematiche a dare un forte segnale dell’esigenza di cambiare direzione. In sostanza, anche se ancora poco compresa, comunicata e quindi poco conosciuta dal un pubblico vasto, la geotermia a bassa entalpia si pone come un’alternativa in grado di rispondere pienamente alle esigenze che governi e consumatori si pongono: la vera soluzione per un riscaldamento sostenibile.
Intanto la maggiore informazione, abbinata a uno snellimento dei procedimenti istituzionali e alla continua ricerca nel campo gettano le basi per un cambiamento importante, per le persone e per il pianeta.